Cosa sono i disturbi di personalità?
La personalità è il nostro modo unico di pensare, di sentire e di comportarci che ci distingue gli uni dagli altri. Le esperienze che facciamo già dalla prima infanzia, l’ambiente in cui cresciamo e gli aspetti ereditari influenzano la nostra personalità che rimane poi stabile. Infatti i tratti di personalità sono abbastanza rigidi e inflessibili. Modelli di pensiero e comportamento disadattativi possono perdurare nel tempo, ponendo l’individuo in una condizione di sofferenza e di insoddisfazione per la qualità della propria vita e creando conflitti anche nella sfera familiare e sociale.
I disturbi di personalità possono influenzare i seguenti ambiti:
Quali sono i disturbi di personalità?
I disturbi di personalità sono raggruppati in tre categorie sulla base di somiglianze descrittive:
Cluster A – è caratterizzato da comportamenti “strani” o eccentrici, diffidenza e tendenza all’isolamento. Comprende i seguenti disturbi:
Cluster B – è caratterizzato da comportamenti drammatici e dalla forte emotività espressa, egocentrismo e scarsa empatia. Comprende i seguenti disturbi:
Cluster C – è caratterizzato da una bassa autostima e da modalità di comportamento timoroso e ansioso. Comprende i seguenti disturbi:
Come si fa una diagnosi di Disturbo di personalità?
La diagnosi viene generalmente effettuata dopo i 18 anni. I clinici devono osservare i sintomi e gli schemi di funzionamento a lungo termine in modo da rilevare le compromissioni del dominio del sé che si riflettono nella dimensione dell’identità, la capacità di mettere in atto comportamenti costruttivi, eventuali alterazioni nella sfera interpersonale rispetto alla capacità di empatia e intimità con gli altri.
Quando ci si accorge che il disturbo di personalità va a minare la qualità della propria vita ci si può rivolgere a uno psichiatra in privato o ad un centro psicosociale sul territorio. Il supporto psicologico andrà integrato con il progetto di cura che il medico ha predisposto per il paziente in modo da poter collaborare in un’ottima maggiore efficacia.
Quale cura per il disturbo borderline?
La terapia dialettico comportamentale DBT è un trattamento cognitivo comportamentale ideato da Marsya Linehan per curare il disturbo borderline e prevenire le condotte autolesive e suicidarie.
Le persone con disturbo borderline utilizzano un pensiero dicotomico, cioè “tutto o nulla”, “bianco o nero”. Obiettivo della terapia dialettico comportamentale è di aiutare il paziente ad arrivare a una sintesi degli opposti con un approccio bilanciato tra strategie di cambiamento e strategie di accettazione. Oltre alla psicoterapia individuale viene proposta la partecipazione a gruppi di skill training. Anche per i familiari è previsto un adeguato supporto psicologico.
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