L’ansia è un’emozione utile nella vita perché nella giusta dose ci aiuta a concentrarci sul compito.
Ci fa capire che ci teniamo a fare del nostro meglio.
Se affrontiamo una prova senza ansia vuol dire che il risultato non ci interessa molto.
L’ansia diventa problematica quando è troppo intensa, perché non permette di ottenere una buona performance.
La legge di Yerkes e Dodson (1908) spiega che l’efficacia nella prestazione si ottiene con livelli moderati di attivazione. La relazione tra ansia e prestazione può essere rappresentata come una curva a U rovesciata.
È importante, dunque, mantenere l’ansia a un livello gestibile. Quando è eccessiva può diventare paralizzante. Ci impedisce di godere dei rapporti sociali, di vivere serenamente le esperienze della vita, di compiere scelte in libertà. Ci rende insicuri, dubbiosi, creando confusione mentale.
L’ansia si manifesta quando non viviamo il nostro tempo, ma siamo rivolti al futuro. Corriamo avanti prefigurandoci scenari ipotetici, passando in rassegna tutte le possibilità per prepararci al meglio, ci poniamo problemi che non si sono ancora verificati.
In pratica sono solo ipotesi o paure. Non abbiamo la certezza che le nostre preoccupazioni diventino realtà, ma immaginiamo a priori conseguenze disastrose. Visto che in ogni caso non possiamo intervenire fino a quando gli eventi non accadranno, perché non vivere appieno il momento presente godendosi ogni istante? Si può imparare a connettersi con il presente.
Ecco un esercizio utile:
Il respiro è uno strumento molto potente per riequilibrarci e riportarci in uno stato di calma interiore. Il rilassamento fisico predispone al rilassamento della mente. Scegliete un posto comodo e tranquillo dove potervi sedere senza essere disturbati. Fermate il tempo. Portate l’attenzione sul modo in cui state respirando in quel momento. Focalizzate semplicemente la zona del corpo in cui percepite il respiro e notate se lo sentite fluido, trattenuto o bloccato. Lasciate andare le tensioni in quel punto respirandovi dentro. Ogni volta che la mente si distrae riportatela nel presente. Nel qui e ora del flusso dell’aria che entra ed esce mentre il torace si solleva e si abbassa. Così l’onda del rilassamento si espande, libera la mente e rigenera il corpo se glielo lasciate fare. Non c’è un modo giusto o sbagliato per farlo. Prendetevi anche solo 10 minuti per lasciare il mondo fuori e restare in contatto con voi stessi nel silenzio del cuore.
Dott.ssa Enrica Maria Des Dorides
Psicologo Psicoterapeuta Bergamo - Monza
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Laurea in Psicologia Clinica e di Comunità, Specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
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